Therese Neumann, la Serva di Dio che Hitler temeva .

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Therese  Neumann, la Serva di Dio che Hitler temeva 
                 

  

Si chiama Therese Neumann (1898-1962, Germania), una delle 
mistiche più coraggiose e particolari 
dello scorso secolo, una donna vissuta durante il nazismo 
di Adolf Hitler.
Sarebbe diventata una Suora missionaria, se non fosse
 iniziata la prima guerra mondiale, 
così dovette decidere di fare la domestica.
Suo padre, invece, era partito per combattere in guerra, ma quando, 
durante un permesso speciale, la raggiunse, le portò in 
dono qualcosa che le avrebbe cambiato 
la vita: una foto di Teresa di Lisieux che, in quegli anni, non
 era ancora stata dichiarata Beata.
Therese Neumann aveva solo 16 anni, all’epoca, e divenne, immediatamente
 e per sempre, una devota di quella che sarebbe diventata, 
di li a poco, Santa Teresa di Lisieux.
Qualche tempo dopo, il 10 Marzo del 1918 precisamente,
a causa dello sforzo
 fatto, per portare pesanti secchi d’acqua, nel tentativo di
 aiutare a spegnere un incendio, scoppiato
 in una fattoria vicina al posto in cui lavorava, riportò un grave
 danno alla seconda e alla terza vertebra lombare.

Therese, miracolata da Santa Teresa di Lisieux

I disturbi alle gambe che ne conseguirono, peggiorarono 
fino a condurla alla paralisi.
 Non solo, inferma com’era, cadde da una sedia e si ferì alla testa.
Rimase in stato di incoscienza per giorni e, al suo risveglio,
 si scoprì che aveva riportato 
una lesione al nervo ottico, che le procurava la cecità.

Visse in quello stato fino al 29 Aprile del 1923. Quel giorno, 
Teresa di Lisieux venne
 resa Beata e Therese Neumann riebbe miracolosamente 
la vista.
Poi, il 7 Maggio del 1925, nel giorno in cui Teresa di Lisieux 
veniva Santificata, 
Therese Neumann riprese a camminare!
Ma gli eventi prodigiosi della sua vita erano solo all’inizio.

Qualche mese più tardi (durante la Settimana Santa del 1926), 
Therese Neumann iniziò ad 
avere delle visioni, che riguardavano la Passione di Cristo, mentre 
sentiva che, all’altezza 
del suo cuore, le si apriva la ferita al costato, la
 transverberazione.
In seguito, sarebbero apparse sul suo corpo tutte 
le altre ferite di Cristo,
 cosicché, dall’età di 28 anni sino alla sua morte,
 la sera di ogni giovedì della sua vita
diveniva come la protagonista del Vangelo -come
 Gesù stesso- che attendeva
il pomeriggio del venerdì, quando cominciava a vivere, in pieno,
 la Passione, a sanguinare dalle numerose ferite,
 inferte su di lei, come su Cristo, 
durante la flagellazione, la coronazione di spine,
 la crocifissione.

Alle ore 15:00 del venerdì, poi, cadeva nel sonno e,
 la domenica, si ridestava risanata,
 come Cristo al momento della Risurrezione.
In tutti gli altri giorni della settimana, Therese Neumann 
si occupava dei campi e 
della casa, riceveva e consigliava chiunque andasse a fargli visita.

Therese si nutriva solo di Eucarestia

Chi la conobbe, testimoniò che, dal 1926 sino alla
 fine dei suoi giorni, 
Therese Neumann non ingerì alcun cibo, né bevande, 
ma solo la Santa Comunione ogni giorno.
A quella donna eccezionale, la storia deve riconoscere 
un grande merito, 
quello di aver rappresentato il Cristo vivo, in mezzo
 all’umanità, provata 
dal crudele nazismo, tanto da intimorire persino 
Adolf Hitler. Lei riusciva davvero
 a farsi temere, poiché Adolf Hitler ben conosceva 
la spiritualità cristiana
 di cui era stata investita, anche se aveva scelto di stare
 dalla parte avversa a quella del Dio Creatore.

Therese Neumann conobbe e guidò due uomini, che
si opposero ad Adolf Hitler 
con tutte le loro forze: Fritz M. Gerlich e padre 
Ingbert Naab.
Essi gestivano il settimanale cattolico Der gerade
 Weg, che fece di tutto per
 ridimensionare e ridicolizzare le operazioni strategiche
 di Hitler, fino a che poté e con ogni escamotage,
 cercando di dire alla gente come stavano davvero le cose 
e quanto fosse folle il progetto che il Fuhrer voleva attuare.

Padre Ingbert Naab, ad un certo punto, dovette rifugiarsi 
in Svizzera, per non 
essere catturato. Riuscì a scappare, grazie all’avvertimento 
di Therese Neumann, e non tornò mai più in Patria.
Fritz M. Gerlich, che aveva conosciuto la mistica, grazie ad 
un reportage, con cui 
avrebbe voluto smascherarla e che, invece, lo rese un suo 
fedelissimo discepolo, venne
 raggiunto dalle SS e ucciso, dopo aver deciso di non voler
 abbandonare la sua terra.
Adolf Hitler non sfidò mai direttamente Therese Neumann,
 a dimostrazione di quanto, 
temendola, riconoscesse la sua santità.

Nemmeno la chiesa -prudente come sempre, in questi cas
i- sapeva bene come considerarla, 
fino a che inviò, dalla Diocesi di Ratisbona, una Commissione
 scientifica, appositamente 
organizzata, con a capo uno psichiatra e un medico, che la 
osservarono, ininterrottamente,
 per 15 giorni. Poi, si pronunciarono: “Nonostante il severo
controllo, non è stato possibile
 osservare nemmeno una volta che Therese Neumann, che
 non fu sola nemmeno per un secondo, 
abbia assunto qualche cosa”.La esaminarono anche altri
specialisti, molti di loro erano
 non credenti, ma affermarono le stesse cose: Therese Neumann
 rifiutava qualunque tipo
 di nutrimento che non fosse l’Eucarestia, anzi, riconosceva, 
persino, 
ed evitava le ostie non consacrate.Le sue condizioni rimasero 
inspiegabili per chiunque e,
 dopo la sua morte, una folla di persone chiese alla Diocesi
 di Ratisbona l’avvio del processo di Canonizzazione, tutt’ora in corso.

Antonella Sanicanti

 

 

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